"La quota spropositata dei pochissimi che hanno un’influenza intellettuale è ancora più inquietante
della distribuzione iniqua della ricchezza."
(Nassim N. Taleb)

Pro-vocazioni letterarie header image 2

Dicembre 2013

Dicembre 20th, 2013 · No Comments

Caro Babbo Natale, il lusso va da dio, anche in Borsa, e non aspetta né il tuo arrivo, né quello della Befana. La tecnologia smart-aipad-ainoi… va a ruba. I libri diventano elettronici e flettono verso quota zero.
Non è questo un discorso da fare ai babbi natale? Non vai dietro né al mercato né alle rimostranze, ma solo dietro ai desideri?

Ricomincio daccapo. L’anno 2012 ci appare migliore dell’attuale, almeno per il fatto di essere trascorso senza quelle sciagure che i moderni indovini – interpreti dei Maya – profetizzavano, e per trovarsi ormai definitivamente alle spalle; infatti lo abbiamo sistemato tra i ricordi che con il tempo si stemperano del loro colore originale.
Il 2013 sta per finire, ma è ancora ben presente, con il suo carico di attributi e tributi non proprio edificanti. Con la solita luce in fondo al tunnel, la quale allontanandosi di trimestre in trimestre si è già inoltrata verso un punto indefinito del prossimo anno. E lascia intravedere che i primi mesi saranno da trascorrere sicuramente al buio!
Allora Babbo Natale, dato che (lo dico non da indovino, ma quale facile profeta) prevedibilmente anche questo dicembre batterai la fiacca, completato il giro, cosa ne dici di fermati da me per fare qualche piccola divagazione insieme? Ecco, ho appena espresso il mio primo desiderio.
Alcuni prodotti non hanno bisogno dei tuoi servigi, che prestati solo annualmente sono poco competitivi. Attraverso sofisticate tecniche di marketing certi articoli vanno a gonfie vele tutto l’anno. Come ho detto: il lusso, anche in Borsa, tiene. I gadget elettronici (smart, tablet, ai-qui, ai-là…) vanno a ruba. I libri invece non vanno molto di moda, neanche quando sono spinti dagli incentivi statali. A parte la legge di stabilità che di per se stessa semina diffidenza, sono arrivato al punto – lo ammetto – di smettere di regalare libri per non inimicarmi anche gli ultimi amici e i parenti più stretti che mi rimangono. Al massimo oggi si potrebbe tentare di sorprendere qualcuno con un ebook per via della novità. Ma anche questa strada per te è preclusa. Non lasciarti abbagliare dai discorsi sulla banda larga, primo perché da noi siamo in forte ritardo, poi perché per quanto larga sia, è molto più angusta della canna fumaria di un camino. E tutto lì dentro, in rete, scorre troppo veloce.
Tanto per conversare, sai quanto può costare un ebook? Anche soltanto un euro! Che fai, ti intrufoli per i cunicoli della rete per recapitare, in regalo, qualcosa che vale un euro, e forse una manciata di decimali dispari in più? Il costo di un caffè.
Se ti fermi, magari farlo insieme porta buono: vorrei appendere con te in proposito qualche palla/desiderio all’albero, mentre parliamo.
Ti racconto della vulgata del bar partenopeo, dove se ti fermavi a prendere un caffè, quando passavi alla cassa (forse i tempi erano migliori) il barista ti diceva che era già tutto pagato dal cliente che ti aveva appena preceduto. E quindi, per tirarti fuori d’impaccio, ti faceva capire che comunque potevi lasciare pagato il caffè per il cliente successivo. Pensaci: non si potrebbe fare lo stesso con gli ebook – dal costo irrisorio di un caffè?

L’abbonamento non funziona, l’ho scoperto; è un processo individuale ed è ormai superato.

Il regalo mette di buon umore chi lo riceve e/o forse chi lo fa, ma (seppure tra mille ringraziamenti) lo scambio è rivolto all’indietro e sviluppa un circuito chiuso.

La novità potrebbe chiamarsi dominus. Occorre scatenare l’effetto dominus, che qualcuno erroneamente potrebbe travisare con la catena di sant’Antonio. Ma per il semplice fatto che si vuole spezzare le catene (dei dominati), quindi non incatenare né infinocchiare nessuno, non è la stessa cosa.
Il soggetto dominus è persona dinamica, transitiva, espande energia, trasmette conoscenza, non blocca l’azione ma la porta avanti, dà valore aggiunto alla staffetta, sostiene l’azione positiva, mira ad individuare altri soggetti a lui simili a cui offrire un caffè e/o la condivisione di un’esperienza di lettura.

Infine Babbo Natale, una palla la dedicherei al gruppo FdP. Pensa che ieri sera noi, eversivamente giovani,  ci siamo ritrovati con i giovani. C’è stato un accavallarsi d’idee, di proposte per iniziative da intraprendere, con obiettivi di medio e lungo termine. Il fatto mi sconcerta un po’ poiché già si è cumulata una miniera di scritti che andrebbero dissepolti. Ma prima dobbiamo provare ad arrestare l’emorragia: la cultura, se / quando raggiunge quota 0, (cioè vale meno di un caffè) rivela l’aspetto anemico del sofferente. Invece di essere accolta come un beneficio, la cultura specie se tratta di politica, causa un effetto di rigetto a) perché non le viene riconosciuto neppure un valore nominale, b) perché necessita dei canali giusti per affermarsi. In tempi di crisi di valori occorre trovare il modo di valorizzare i semi che vengono selezionati. Pertanto la palla che appendiamo all’albero esprime non solo il desiderio di vedere realizzato uno spazio, una specie di social network, dove possano approdare tutti quei soggetti dominus che intendono far circolare le buone idee, ma anche la necessità di uno sponsor che valorizzi quanto di prezioso dovesse emergere dai lavori di scavo, raccolta e ricomposizione.

Ecco cosa faccio Babbo Natale, mentre aspetto la tua visita, le palle comincio a piazzarle io stesso sui rami dell’albero; tanto finché sono soltanto idee un po’ balzane, rimangono sospese nell’aria più leggere delle nuvole. E chissà che qualche colpo d’aria, o di tosse, non le faccia svolazzare da un albero all’altro fino a posarsi dove trovano sostegno.

Tags: 4.Proposte d'autore

0 responses so far ↓

  • There are no comments yet...Kick things off by filling out the form below.

You must log in to post a comment.