"La quota spropositata dei pochissimi che hanno un’influenza intellettuale è ancora più inquietante
della distribuzione iniqua della ricchezza."
(Nassim N. Taleb)

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Storie che si ripetono

Giugno 10th, 2013 · No Comments

Un ragazzo di nome Gianni vuole scrivere. Ha 15 anni e vuole specializzarsi in romanzi di genere e commedie, mi chiede di insegnarglielo. Poi mi dice che potrebbe pubblicare con una casa editrice a pagamento, ma che non vuole perché uno scrittore diventa tale quando riesce a passare le difficili selezioni con agenti ed editori, persone di cultura e che s’intendono di letteratura.

Gli rispondo: “Gianni, io mica ci credo tanto a sta cosa”
“Perché?” mi chiede.

Perché. Ecco, perché, Gianni piccolo sognatore di pastafrolla:

Charles Bukowski in cerca di editore.

Scarico in formato .pdf una copia dell’E-Book piratato di Charles Bukowski: “Storie di ordinaria follia”.
E’ il libro più famoso dell’autore, milioni di copie vendute in tutto il mondo, tradotto in più di trenta lingue, ne hanno tratto lungometraggi, corti e fumetti. Non è “Niente canzoni d’amore”, è “Storie di ordinaria follia”.
Lo tramuto in documento word con acrobat reader, ci metto sopra il mio nome, elimino tutti i riferimenti a Charles Bukowski sostituendo il nome dell’autore con il nome fittizio di Ector Shovinskij e cambio il titolo in Girls and Trash (in onore a Women e Pulp). Cambio il titolo a ogni racconto, ma lascio il testo invariato. Ne faccio un bel manoscritto e mando a una rappresentanza della alta, media e piccola editoria. Non mando curriculum, mi presento come scrittore alle prime armi. Poi aspetto sei mesi, vivo la mia vita ed ecco che pian piano arrivano le risposte.

Il primo a scrivermi è un certo Fabio Magnani, un agente che prontamente mi risponde che ancora sono “grezzo, che dovrei concentrarmi più sul testo prima di mandare e che non è interessato a rappresentarmi”. S’incazza anche, stanco di questi scrittori in erba che gli fanno perder tempo. Ovviamente lui non ha idea di aver appena mandato a quel paese la storia della letteratura mondiale, ma io non glielo faccio sapere, ringrazio e vado avanti.
Mi scrive Silvia Cecchini, si occupa di Audiolibri, quasi offesa mi dice: “Ma come può pensare che un libro misogino possa piacere? Non leggo queste cose”.
Mi scrive una delle più quotate agenzie letterarie italiane, lei è l’agente di Susanna Tamaro, la chiamano la rossa americana.
“Carissimo signor Cascio” mi scrive, “i suoi racconti non hanno toccato le nostre corde, si rivolga a qualche altro che possa apprezzare il suo stile letterario”…

(continua – vai alla fonte – http://www.alessandrocascio.com/?p=100)

Tags: 4.Proposte d'autore

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