"La quota spropositata dei pochissimi che hanno un’influenza intellettuale è ancora più inquietante
della distribuzione iniqua della ricchezza."
(Nassim N. Taleb)

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Il piglio dissacratore della scienza

Novembre 1st, 2013 · No Comments

Le celebrazioni d’inizio novembre (con la festa di Ognissanti e la commemorazione dei defunti) segnano il punto più coinvolgente delle festività cattoliche che d’amblée onorano, equanimemente, tutti: i santi (canonizzati e non), i morti (nostri cari scomparsi e non). Nonché la massa dei viventi, che – accanto all’atto propiziatorio di placare le anime dei trapassati – coglie l’opportunità di sistemare le pendenze con la propria coscienza.

Il culto dei morti è universale anche se le ritualità cambiano. Se ne trovano tracce nelle civiltà antiche, sopravvissute al succedersi delle epoche e delle migrazioni storiche. Nella modernità, sull’onda delle ricorrenze religiose, vengono perpetuate nelle forme plasmate dalle pratiche commerciali. Ma non finiscono qui le metamorfosi. La dirompente evoluzione (o rivoluzione) della conoscenza scientifica  del nostro tempo è entrata nell’ambito della spiritualità con un piglio dissacratore che promette di sovvertire gli antichi dogmi.

Trovate qui di seguito uno stralcio e approfondimento.

La contrapposizione tra scienza e religione, dopo i traguardi raggiunti dall’astronomia nell’esplorazione dell’immensamente grande (l’universo), vede aprirsi il fronte opposto dell’infinitamente piccolo: il cervello umano rappresenta un microcosmo ancora ammantato di mistero, ma già si affacciano osservazioni che fanno vacillare verità considerate assolute…

Tuttavia per non contaminare del tutto il clima di dolce mestizia autunnale, raccomando la lettura di un racconto di Verga, la festa dei morti, che vi farà calare nell’atmosfera di altri tempi.

Tags: 4.Proposte d'autore

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